Portiamo a conoscenza l'incredibile (si fa per dire) iniziativa di Bersani nei confronti dell'Ordine dei Medici dell'Emilia Romagna, mentre la dottoressa Patrizia Gentilini è in giro per l'Italia, naturalmente per continuare a diffondere
quelle notizie sull'impatto sanitario di impianti inquinanti come gli inceneritori, proprio quelle notizie che il ministro Bersani non vorrebbe che circolassero.
- Testo originale del comunicato .
- Articolo di giornale.
- Lettera aperta deii CRRZ di Tv e Ve di solidarietà ,sostegno e plauso alla iniziativa della Federazione Reg. E. Romagna degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, nonchè replica alla lettera del Ministro Bersani.
- Risposta dell'Ordine dei Medici ll'on. Bersani
mercoledì, ottobre 10, 2007
domenica, aprile 22, 2007
Intervento del dott. Francesco Cavasin
L'intervento del dott. Francesco Cavasin, medico di Silea,
rappresentante AMA (Ass. Medici per l'Ambiente) e dei
Comitati Riuniti Rifiuti Zero
di Treviso e Venezia.
Dott. Cavasin
sul tema
rappresentante AMA (Ass. Medici per l'Ambiente) e dei
Comitati Riuniti Rifiuti Zero
di Treviso e Venezia.
Dott. Cavasin
sul tema
Montanari su De Longhi
Due documenti
Il primo è il pensiero del noto nanopatologo, il Dott.Stefano Montanari.
A seguire,il "vademecum" che lo stesso ha trasmesso ai Grillitreviso in merito al da farsi per fronteggiare questa situazione di emergenza.
Infine, il documento dei Verdi che chiede le dimissioni dei vertici dell'Arpav
Il primo è il pensiero del noto nanopatologo, il Dott.Stefano Montanari.
A seguire,il "vademecum" che lo stesso ha trasmesso ai Grillitreviso in merito al da farsi per fronteggiare questa situazione di emergenza.
Infine, il documento dei Verdi che chiede le dimissioni dei vertici dell'Arpav
Un altro punto di vista
Un altro
punto di vista diverso
Lettera del 19 aprile 2007
DIOSSINA A TREVISO: ALLARMI, CONTROALLARMI E SMENTITE CONRIBUISCONO A FAR PERDERE LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI.
SONO DUE LE NUVOLE NERE CHE IL 18 APRILE SI SONO ABBATTUTE SU TREVISO E PROVINCIA.
Nelle dichiarazioni relative al pericolo diossina dei responsabili dei vari enti intervenuti ieri sul luogo dell'incendio della De Longhi, c'è qualcosa che non torna, qualcosa di strano.
Dai Vigili del Fuoco, all'ARPAV, al sindaco di Treviso, per finire con ilsottosegretario agli interni, tutti si sono affrettati a dire che il pericolo diossina non sussisteva.
Quello che sembra strano è l'esclusione così tempestiva della presenza di diossina; di norma, infatti, bisogna, prima di qualsiasi verdetto, esaminare i campioni dei fumi e/o dei campioni di terreno prelevati, operazioni che richiedono qualche giorno e non qualche ora.
Le diossine, che risultano inodori, provengono dalla combustione di composticlorurati; il fatto che nei fumi sia stata confermata la presenza di acido cloridrico è un forte indizio che ci sia anche la diossina.
Nonostante l'accantonamento del pericolo diossina la Prefettura di Treviso il giorno dell'incendio ha emanato un comunicato che invitava a non consumare "verdure raccolte successivamente all'incendio nell'area più prossima." e suggeriva per le scuole per il giorno dopo "di limitare l'utilizzo delle aree esterne limitatamente alle zone più prossime all'area interessata dall'incendio".
Non si capisce bene che cosa si intenda per "area più prossima" o "zone più prossime" quando tutti hanno visto che il fumo aveva un pennacchio, ricadente verso terra, che si estendeva per tre quattro chilometri di distanza dal fungo centrale.
A quanto pare l'unica autorità che ha avuto il coraggio di dire le cose perquelle che erano è il comandante dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri) per il Nord Italia, Michele Sarno, che ha affermato "La nube sta portando su Treviso un'abbondante quantità di diossina", successivamente oggetto di frettolose smentite incrociate ad opera dei suddetti enti.
E' evidente che il cittadino di fronte a tutto ciò non può che perdere quel minimo di fiducia che poteva avere nelle istituzioni. La morale della favola è che a Treviso il 18 aprile si sono abbattute non una ma bensì due nuvole nere, la prima nota a tutti, la seconda sulla credibilità delle istituzioni e sulle misure di salvaguardia adottate per la nostra salute.
Non ci resta che sperare che chi di dovere (ma chi ?) prenda subito tuttequelle misure utili ad evitare che queste due nuvole nere provochino col tempo, nella nostra già martoriata provincia, altre malattie e nuovi casi di tumore.
Andrea Zanoni
Presidente di Paeseambiente
> ALLEGATO: FOTOGRAFIA EFFETTUATA A 6 CHILOMETRI DI DISTANZA DAL
> FUNGO, NELLE CAMPAGNE DI PAESE - BORGO DEL TROIAN, ALLE ORE 13.15 CIRCA.
punto di vista diverso
Lettera del 19 aprile 2007
DIOSSINA A TREVISO: ALLARMI, CONTROALLARMI E SMENTITE CONRIBUISCONO A FAR PERDERE LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI.
SONO DUE LE NUVOLE NERE CHE IL 18 APRILE SI SONO ABBATTUTE SU TREVISO E PROVINCIA.
Nelle dichiarazioni relative al pericolo diossina dei responsabili dei vari enti intervenuti ieri sul luogo dell'incendio della De Longhi, c'è qualcosa che non torna, qualcosa di strano.
Dai Vigili del Fuoco, all'ARPAV, al sindaco di Treviso, per finire con ilsottosegretario agli interni, tutti si sono affrettati a dire che il pericolo diossina non sussisteva.
Quello che sembra strano è l'esclusione così tempestiva della presenza di diossina; di norma, infatti, bisogna, prima di qualsiasi verdetto, esaminare i campioni dei fumi e/o dei campioni di terreno prelevati, operazioni che richiedono qualche giorno e non qualche ora.
Le diossine, che risultano inodori, provengono dalla combustione di composticlorurati; il fatto che nei fumi sia stata confermata la presenza di acido cloridrico è un forte indizio che ci sia anche la diossina.
Nonostante l'accantonamento del pericolo diossina la Prefettura di Treviso il giorno dell'incendio ha emanato un comunicato che invitava a non consumare "verdure raccolte successivamente all'incendio nell'area più prossima." e suggeriva per le scuole per il giorno dopo "di limitare l'utilizzo delle aree esterne limitatamente alle zone più prossime all'area interessata dall'incendio".
Non si capisce bene che cosa si intenda per "area più prossima" o "zone più prossime" quando tutti hanno visto che il fumo aveva un pennacchio, ricadente verso terra, che si estendeva per tre quattro chilometri di distanza dal fungo centrale.
A quanto pare l'unica autorità che ha avuto il coraggio di dire le cose perquelle che erano è il comandante dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri) per il Nord Italia, Michele Sarno, che ha affermato "La nube sta portando su Treviso un'abbondante quantità di diossina", successivamente oggetto di frettolose smentite incrociate ad opera dei suddetti enti.
E' evidente che il cittadino di fronte a tutto ciò non può che perdere quel minimo di fiducia che poteva avere nelle istituzioni. La morale della favola è che a Treviso il 18 aprile si sono abbattute non una ma bensì due nuvole nere, la prima nota a tutti, la seconda sulla credibilità delle istituzioni e sulle misure di salvaguardia adottate per la nostra salute.
Non ci resta che sperare che chi di dovere (ma chi ?) prenda subito tuttequelle misure utili ad evitare che queste due nuvole nere provochino col tempo, nella nostra già martoriata provincia, altre malattie e nuovi casi di tumore.
Andrea Zanoni
Presidente di Paeseambiente
> ALLEGATO: FOTOGRAFIA EFFETTUATA A 6 CHILOMETRI DI DISTANZA DAL
> FUNGO, NELLE CAMPAGNE DI PAESE - BORGO DEL TROIAN, ALLE ORE 13.15 CIRCA.
domenica, aprile 15, 2007
Lettera di diffida
I comitati Riuniti Rifiuti Zero hanno diffidato la Regione dal proseguire con l'istruttoria riguardante i due inceneritori proposti da Unindustria.
La nuova iniziativa è scaturita dalla decisione della commissione Via regionale, che il 28 febbraio ha proseguito con l'istruttoria, indicando i 12 comuni che, per vicinanza geografica ai siti prescelti, sarebbero stati interessati a causa
dell'inquinamento atmosferico prodotto dai due inceneritori. Una decisione che
seguiva di pochi giorni l'approvazione da parte del Consiglio Regionale della
cosiddetta «mozione Caner», una moratoria che bloccava momentaneamente tutte
le pratiche per l'approvazione di simili impianti. "Valutiamo con stupore e
apprensione la continuazione dell'esame dei progetti da parte della
commissione Via - recita la diffida - come se il Consiglio Regionale non si
fosse già chiarissimamente espresso per la definitiva chiusura di questi
procedimenti"
La nuova iniziativa è scaturita dalla decisione della commissione Via regionale, che il 28 febbraio ha proseguito con l'istruttoria, indicando i 12 comuni che, per vicinanza geografica ai siti prescelti, sarebbero stati interessati a causa
dell'inquinamento atmosferico prodotto dai due inceneritori. Una decisione che
seguiva di pochi giorni l'approvazione da parte del Consiglio Regionale della
cosiddetta «mozione Caner», una moratoria che bloccava momentaneamente tutte
le pratiche per l'approvazione di simili impianti. "Valutiamo con stupore e
apprensione la continuazione dell'esame dei progetti da parte della
commissione Via - recita la diffida - come se il Consiglio Regionale non si
fosse già chiarissimamente espresso per la definitiva chiusura di questi
procedimenti"
Il Consiglio Regionale
Il 22 febbraio il Consiglio Regionale, approva la mozione n.24 della Lega che chiede la moratoria per i termovalorizzatori, e quella n. 26 di Rifondazione Comunista che dice NO alla costruzione dei termovalorizzatori proposti da Unindustria
a Bonisiolo e Silea.
a Bonisiolo e Silea.
Lettera ai Consiglieri Regionali
A seguito dell'incontro del 24 gennaio 2007 tra i rappresentanti dei Comitati Rifiuti Zero di Treviso e Venezia ed i Capogruppo e Consiglieri Regionali, i Comitati
hanno inviato questa lettera che chiede ai Consiglieri di esprimere effettivamente la loro contrarietà alla realizzazione degli impianti di incenerimento di Silea e Bonisiolo.
" Chi tra Voi è più sensibile a tale problema si attivi seriamente affinché venga discusso, il più presto possibile, in un Consiglio Regionale appositamente predisposto, il tema dell’incenerimento rifiuti, delle molte problematiche ad esso collegate nonché le alternative a QUESTA, secondo noi, NON PIÙ PRATICABILE MODALITÀ DI SMALTIMENTO RIFIUTI."
hanno inviato questa lettera che chiede ai Consiglieri di esprimere effettivamente la loro contrarietà alla realizzazione degli impianti di incenerimento di Silea e Bonisiolo.
" Chi tra Voi è più sensibile a tale problema si attivi seriamente affinché venga discusso, il più presto possibile, in un Consiglio Regionale appositamente predisposto, il tema dell’incenerimento rifiuti, delle molte problematiche ad esso collegate nonché le alternative a QUESTA, secondo noi, NON PIÙ PRATICABILE MODALITÀ DI SMALTIMENTO RIFIUTI."
domenica, febbraio 04, 2007
Associazione Medici per l’Ambiente
Diritto all’ Ambiente, diritto alla Salute…diritto alla VITA!
Patrizia Gentilini (ISDE Italia)
Forlì 3 Febbraio 2007
L’ articolo 5 del nuovo codice di Deontologia Professionale del Medico introduce una importante novità circa il ruolo e la funzione del Medico nella nostra società, esso letteralmente recita: “Il Medico è tenuto a considerare l’ ambiente nel quale l’ uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini
Patrizia Gentilini (ISDE Italia)
Forlì 3 Febbraio 2007
L’ articolo 5 del nuovo codice di Deontologia Professionale del Medico introduce una importante novità circa il ruolo e la funzione del Medico nella nostra società, esso letteralmente recita: “Il Medico è tenuto a considerare l’ ambiente nel quale l’ uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini
Caso: INCENERITORI E NANOPATOLOGIE
sabato, gennaio 13, 2007
Obiettivo: Risparmio energetico
relazione molto interessante del prof. Giuliano Dall'O.
Politecnico di Milano, coordinatore Gdl Efficienza Energetica Kyoto Club.
La Casa del Futuro: esempi e prospettive dell'edilizia
sostenibile in Italia.
Dalle emergenze alle opportunità
Politecnico di Milano, coordinatore Gdl Efficienza Energetica Kyoto Club.
La Casa del Futuro: esempi e prospettive dell'edilizia
sostenibile in Italia.
Dalle emergenze alle opportunità
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