Inceneritori. Unico voto 'trevigiano' quello dell'assessore regionale Flavio Silvestrin
Atalmi rende pubblici i nomi dei si
■ Reso pubblico dal consigliere
Pdci Nicola Atalmi chi, in
Consiglio regionale, ha votato a
favore degli inceneritori progettati
da Unindustria a Silea e a
Mogliano. L'unico voto di un
trevigiano è stato quello dell'assessore
regionale Udc Flavio Silvetrin.
Gli altri sono arrivati tutti
da gente che abita in altre province.
Come il veronese assessore
all'ambiente Conta (Pdl) - e si
sapeva - e quelli dei consiglieri
padovani del Pdl: Padrin, Bertipaglia
e Ruffato. Inoltre, a favore
anche il veneziano Laroni
(oggi socialista demichelisiano
associato al Pdl), e l'altro consigliere
padovano dell'Udc,
Frasson. Favorevoli infine anche
il veronese Zigiotto e bellunese
Bond, entrambi Pdl.
Ieri in Consiglio votazione su
un emendamento identico, ma
sul nucleare. Nella Lega, stavolta,
2 hanno votato col Pdl e 4 si
sono astenuti.■ M.C.
mercoledì, febbraio 03, 2010
martedì, febbraio 02, 2010
Risposta della Dott. Marta Bizzotto al Direttore dell'Arpav Drago
Egregio Direttore,
mi spieghi come ha fatto a diventare Direttore dell'Arpav quando rilascia certe dichiarazioni in merito alla necessità di inceneritori.
Forse non si è reso conto che il popolo Veneto non è credulone, o popolo bue, come pensava...siamo in tanti a seguire giornalmente l'evolversi della situzione e le assicuro che siamo ben informati, altro che ignoranti. E questo le dà fastidio.
E soprattutto ci muoviamo compatti, consapevoli finalmente che possiamo avere un peso nelle decisioni che d'ora in poi verranno adottate in materia di incenerimento e spero anche in altri campi.
Mi sono laureata in Economia dell'ambiente nel 1998 e da sempre mi preoccupo dei risvolti sulla salute degli inquinanti, soprattutto sui bambini che ne risentono in maniera particolare e di come si potrebbe cambiare la qualità della vita semplicemente cambiando le nostre abitudini. Soprattuto in questi ultimi mesi mi sono ben documentata in materia di incenerimento e ci sono studi inconfutabili relativi alla stretta connesione tra patologie e nanoparticelle. Soprattutto sul fatto che gli inceneritori di nuova generazione per il fatto che bruciano a elevatissime temperature per evitare la produzione di diossina, provocano inevitbilmente la produzione dei pm 2,5 e pm1 che come ben lei sa sono molto più pericolosi dei pm10.
Lei ha valutato i costi ambientali dei questi impianti? E' facile accusarci di isteria...come lei dice:
"La presenza dei termovalorizzatori viene infatti vissuta con isteria dai veneti, gli unici al mondo a vederli come pericolo e non come risorsa".
Qui mi perdoni ma siamo fin troppo consapevoli che i rifiuti sono una risorsa, proprio per questo non vanno bruciati.
Figuriamoci se mi posso arrendere davanti alla prospettiva di costruire gli inceneritori che vanno contro qualsiasi logica etica e biologica, l'unica spiegazione che mi posso dare è quella del profitto.
Non crede che le sue affermazioni siano contrarie al ruolo che ricopre? Mi pare di capire che Lei dovrebbe astenersi dal fare certe considerazioni, mi viene da pensare che abbia qualche interesse personale, per non dire economico, nel sostenere una tecnologia che ormai si è rivelata anche in altri paesi superata. Il suo compito dovrebbe essere ben altro, e l'incenerimento dovrebbe esser l'ultima spiaggia, e di natura residuale dopo aver tentato tutte le strade possibili per ridurre i rifiuti a monte e sensibilizzato la popolazione sul fatto che è indispensabile e prioritario cambiare le proprie abitiudini e spingere la produzione verso un'altra direzione, più compatibile con il sistema ambiente. Per non parlare degli aspetti più propriamente tecnici: penso che anche Lei sappia che dall'incenerimento si producono, oltre ai fumi, anche una quantità rilevante di ceneri altamente tossiche e liquami.
"E’ assurdo, è ora di finirla con paure irragionevoli, frutto anche di giochi politici. Gli inceneritori sono macchine ipercontrollate"
Semmai i giochi politici li state facendo voi...
I controlli sulle emissioni dei fumi se non sbaglio non sono giornalieri, ma annuali; sappiamo bene che negli inceneritori progettati si bruciano categorie di rifiuti diversificate e quindi le emissioni sono difficilmente controllabili. Per non parlare delle fughe di diossina o del latte contaminato che si trova nei paraggi di alti inceneritori in Italia. Altro che cibo a Kilometri zero.
Ma con chi crede di avere a che fare?
Sappiamo bene che la Pianura padana è uno dei siti pù inquinati al mondo per quanto riguarda la situazione dell'aria: già questo credo sia indicativo del fatto che non possiamo supportare un sistema che anzichè muoversi verso le energie pulite, si ostina a fare gli interessi di certe lobbies a scapito della salute nostra e delle future generazioni.
"siamo una delle regioni più evolute d’Europa, per il Pil prodotto"
Il nuovo modo di misurare il benessere da un pò di anni non è tramite il Pil che non è un buon indicatore di altri aspetti. Ha mai sentito parlare di impronta ecologica? Anzi da una riduzione del Pil per certi versi si può avere anche un miglioramento in termini di qualità dell'aria (meno camion che circolano..)
Credo che sappia che nelle valutazioni si dovrebbe tener conto delle esternalità negative, che per il fatto di essere difficilmente monetizzabili non possono certo essere sottostimate.
Mi viene proprio da pensare che farebbe meglio a dimettersi.
"se un inceneritore va in tilt è un guaio", ma per chi? Per Lei che in questi anni non ha portato avanti una prospettiva lungimirante in materia di ambiente come invece avrebbe dovuto fare? A sentire Lei siamo all'emergenza: ragioni! Quanto tempo ci vuole per costruire un inceneritore? Non sarebbe forse meglio utilizzare quel tempo per sensibilizzare gli industriali e la gente sulla priorità di cambiare le proprie abitudini? Non crede che potrebbe nascere un business e nuovi posti di lavoro anche dal riciclo? E magari ci porterebbe fuori prima dalla crisi economica da cui potremmo uscire molto più rinforzati e competitivi? Se non sbaglio esistono anche gli ecolabel, la certificazione ISO14000 e il LCA (Life Cycle Assessment - con il quale si considera un prodotto nell'intero ciclo di vita per quanto riguarda le esternalità). Perchè non si è puntato su questa strategia vincente in questi anni ed invece si è preferito dirottare il 7 % delle bollette enel impropriamente verso gli inceneritori? Si sarebbe potuto dirottare quei soldi verso energie veramente pulite.
Prevenzione e protezione ambientale non è proprio quello che ci si può aspettare da lei. Ne terrò presente per il futuro.
Distinti saluti
Dott.ssa Marta Bizzotto
mi spieghi come ha fatto a diventare Direttore dell'Arpav quando rilascia certe dichiarazioni in merito alla necessità di inceneritori.
Forse non si è reso conto che il popolo Veneto non è credulone, o popolo bue, come pensava...siamo in tanti a seguire giornalmente l'evolversi della situzione e le assicuro che siamo ben informati, altro che ignoranti. E questo le dà fastidio.
E soprattutto ci muoviamo compatti, consapevoli finalmente che possiamo avere un peso nelle decisioni che d'ora in poi verranno adottate in materia di incenerimento e spero anche in altri campi.
Mi sono laureata in Economia dell'ambiente nel 1998 e da sempre mi preoccupo dei risvolti sulla salute degli inquinanti, soprattutto sui bambini che ne risentono in maniera particolare e di come si potrebbe cambiare la qualità della vita semplicemente cambiando le nostre abitudini. Soprattuto in questi ultimi mesi mi sono ben documentata in materia di incenerimento e ci sono studi inconfutabili relativi alla stretta connesione tra patologie e nanoparticelle. Soprattutto sul fatto che gli inceneritori di nuova generazione per il fatto che bruciano a elevatissime temperature per evitare la produzione di diossina, provocano inevitbilmente la produzione dei pm 2,5 e pm1 che come ben lei sa sono molto più pericolosi dei pm10.
Lei ha valutato i costi ambientali dei questi impianti? E' facile accusarci di isteria...come lei dice:
"La presenza dei termovalorizzatori viene infatti vissuta con isteria dai veneti, gli unici al mondo a vederli come pericolo e non come risorsa".
Qui mi perdoni ma siamo fin troppo consapevoli che i rifiuti sono una risorsa, proprio per questo non vanno bruciati.
Figuriamoci se mi posso arrendere davanti alla prospettiva di costruire gli inceneritori che vanno contro qualsiasi logica etica e biologica, l'unica spiegazione che mi posso dare è quella del profitto.
Non crede che le sue affermazioni siano contrarie al ruolo che ricopre? Mi pare di capire che Lei dovrebbe astenersi dal fare certe considerazioni, mi viene da pensare che abbia qualche interesse personale, per non dire economico, nel sostenere una tecnologia che ormai si è rivelata anche in altri paesi superata. Il suo compito dovrebbe essere ben altro, e l'incenerimento dovrebbe esser l'ultima spiaggia, e di natura residuale dopo aver tentato tutte le strade possibili per ridurre i rifiuti a monte e sensibilizzato la popolazione sul fatto che è indispensabile e prioritario cambiare le proprie abitiudini e spingere la produzione verso un'altra direzione, più compatibile con il sistema ambiente. Per non parlare degli aspetti più propriamente tecnici: penso che anche Lei sappia che dall'incenerimento si producono, oltre ai fumi, anche una quantità rilevante di ceneri altamente tossiche e liquami.
"E’ assurdo, è ora di finirla con paure irragionevoli, frutto anche di giochi politici. Gli inceneritori sono macchine ipercontrollate"
Semmai i giochi politici li state facendo voi...
I controlli sulle emissioni dei fumi se non sbaglio non sono giornalieri, ma annuali; sappiamo bene che negli inceneritori progettati si bruciano categorie di rifiuti diversificate e quindi le emissioni sono difficilmente controllabili. Per non parlare delle fughe di diossina o del latte contaminato che si trova nei paraggi di alti inceneritori in Italia. Altro che cibo a Kilometri zero.
Ma con chi crede di avere a che fare?
Sappiamo bene che la Pianura padana è uno dei siti pù inquinati al mondo per quanto riguarda la situazione dell'aria: già questo credo sia indicativo del fatto che non possiamo supportare un sistema che anzichè muoversi verso le energie pulite, si ostina a fare gli interessi di certe lobbies a scapito della salute nostra e delle future generazioni.
"siamo una delle regioni più evolute d’Europa, per il Pil prodotto"
Il nuovo modo di misurare il benessere da un pò di anni non è tramite il Pil che non è un buon indicatore di altri aspetti. Ha mai sentito parlare di impronta ecologica? Anzi da una riduzione del Pil per certi versi si può avere anche un miglioramento in termini di qualità dell'aria (meno camion che circolano..)
Credo che sappia che nelle valutazioni si dovrebbe tener conto delle esternalità negative, che per il fatto di essere difficilmente monetizzabili non possono certo essere sottostimate.
Mi viene proprio da pensare che farebbe meglio a dimettersi.
"se un inceneritore va in tilt è un guaio", ma per chi? Per Lei che in questi anni non ha portato avanti una prospettiva lungimirante in materia di ambiente come invece avrebbe dovuto fare? A sentire Lei siamo all'emergenza: ragioni! Quanto tempo ci vuole per costruire un inceneritore? Non sarebbe forse meglio utilizzare quel tempo per sensibilizzare gli industriali e la gente sulla priorità di cambiare le proprie abitudini? Non crede che potrebbe nascere un business e nuovi posti di lavoro anche dal riciclo? E magari ci porterebbe fuori prima dalla crisi economica da cui potremmo uscire molto più rinforzati e competitivi? Se non sbaglio esistono anche gli ecolabel, la certificazione ISO14000 e il LCA (Life Cycle Assessment - con il quale si considera un prodotto nell'intero ciclo di vita per quanto riguarda le esternalità). Perchè non si è puntato su questa strategia vincente in questi anni ed invece si è preferito dirottare il 7 % delle bollette enel impropriamente verso gli inceneritori? Si sarebbe potuto dirottare quei soldi verso energie veramente pulite.
Prevenzione e protezione ambientale non è proprio quello che ci si può aspettare da lei. Ne terrò presente per il futuro.
Distinti saluti
Dott.ssa Marta Bizzotto
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