Dopo aver letto i quotidiani che riportavano le dichiarazioni più disparate .
abbiamo ritenuto doveroso puntualizzare la nostra posizione e rivendicare anche un po' di merito per quanto raggiunto finora.
COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio Regionale del Veneto ha votato in data 28 gennaio un emendamento alla finanziaria con il quale “ non possono essere rilasciati provvedimenti di approvazione dei progetti di impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, né concesse autorizzazioni all’esercizio di nuovi impianti di smaltimento e recupero di rifiuti speciali , pericolosi e non pericolosi in assenza di una deliberazione del consiglio provinciale competente per il territorio, previo parere dell’Osservatorio Rifiuti dell’Agenzia Regionale per la Protezione e dell’Ambiente del Veneto, che accerti l’indispensabilità degli impianti stessi ai fini dello smaltimento o recupero, in osservanza del principio di prossimità tra luogo di produzione e luogo di smaltimento prescritto dall’art. 11, commi 1 e 2 della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3 e dell’art.199, comma 3 lett. d), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”.
Di fatto, con questo emendamento, si riconduce la gestione dei rifiuti speciali all’interno della normativa vigente e vengono meno le pretese di chi intende appropriarsi del territorio per imporre impianti di incenerimento sovradimensionati come quelli proposti da Unindustria Treviso, senza tuttavia creare le premesse di emergenze di tipo campano come qualcuno sta già ventilando.
Questa votazione è il frutto di un’opera di informazione e coinvolgimento portata avanti con convinzione, fin dal 2005, dai comitati presenti sul territori.
I Comitati spontanei hanno evidenziato, fin da subito, i pericoli derivanti dall’avvio di 2 impianti di incenerimento per rifiuti speciali da 250mila tonnellate, ciascuno, che avrebbero pesantemente compromesso la vivibilità del territorio riversando, ogni giorno, in atmosfera oltre 1.000 kg di polveri, in un contesto già fuori legge per la Comunità Europea in termini di qualità dell’aria. Basti pensare che, da inizio anno, in soli 28 giorni, la città di Treviso ha registrati ben 20 sforamenti a fronte dei 35 annui tollerati per legge.
Ora che questo importante risultato è stato raggiunto ci sono i presupposti per l’avvio di un Piano dei Rifiuti che rispetti i dettami delle normative vigenti, che indicano la strada della riduzione, del riciclo, del riuso e, solo da ultimo, quella dell’incenerimento. Ci aspettiamo che tutte le parti sociali, compresi imprenditori e politici, contribuiscano, per quanto di loro competenza, al concretizzarsi di un progetto davvero innovativo e lungimirante.
I Comitati Riuniti Rifiuti Zero e Rete Ambiente Veneto considerano questo risultato come un successo del senso di responsabilità e non una vittoria della “politica del non fare” ma anzi una vittoria della “politica del non fare del male alle persone” ed auspicano che il senso civico continui prevalere senza che il tema dei rifiuti venga strumentalizzato per facili campagne elettorali, con minacce di assurde e ridicole catastrofi.
COMITATI RIUNITI Rifiuti Zero di TREVISO e VENEZIA
Paolo Pittaluga
Marcella Corò RETE AMBIENTE VENETO
Michele Boato
Lucia Tamai
Rete Ambiente Veneto - Viale Venezia 7 – 30171 Mestre
Michele Boato: tel/fax 041 935666
Comitati Riuniti – Via G.Leopardi 1/a – 31057 Silea
Lucia Tamai: cell. 320 231945
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