martedì, settembre 26, 2006

Mandorlato alla diossina

Pubblichiamo una lettera di Gianluigi Salvador , del WWF:

Caro Piergiorgio,
ho sbirciato le vostre due lettere sull'inceneritore che l'ass. Conta e Galan e gli altri della giunta vogliono a Cologna Veneta, terra del Mandorlato, nel piano regionale rifiuti urbani....
Vogliono il Mandorlato cromato alla diossina.....
Il piano regionale, con dati gonfiati all'inverosimile, prevede tre nuovi inceneritori a cavallo delle sette province venete, e li vuole a griglia, per bruciare tutto e il contrario di tutto (speciali, urbani indifferenziati, fanghi,etc), visto che hanno fermato qualche mese fa con varie scuse quello a letto fluido per CDR a Cà del Bue (costato al contribuente almeno 150/200 milioni di euro). La densità abitativa e la contemporanea vicinanza alle autostrade permette poche coordinate possibili. Ottimo che Legambiente non lo voglia, speriamo allarghi la sua voglia noinc al resto dell'itaglietta.
Il WWF come tu sai, nelle osservazioni al piano regionali calcola che i cinque inceneritori già ora siano più che sufficienti (con la RD in miglioramento, per ora) e che se ne debbano chiudere un paio se si andasse al 70% di RD nella regione.
La fregola dell'incenerimento dato dagli incentivi a tutto campo per bruciare di tutto contagia ormai tutti gli industrialotti del Veneto appoggiati dagli indolenti marpioni istituzionali.
Non c'è giorno che non mi arrivino notizie di richieste di piccoli e grandi incenritori mascherati da cogeneratori, combustori di biomasse, coinceneritori, etc col miraggio di far arricchire costruttori e gestori in poco tempo (e far arricchire gli istituzionali) a spese del contribuente che così è mazziato (spesa) e cornuto (salute).
Qui bisogna marciare in massa (sindaci davanti e non fare come quello di Silea che sabato a Venezia non c'era con l'inceneritore a rischio sotto casa) e fare qualcosa di più, magari permanenze prolungate sotto la Regione o altro.
Poi chiedere confronti pubblici con la regione sulla qualità dei dati dei rifiuti regionali avallati sempre dal servo permanente regionale chiamato ARPAV e chiedere conto perchè la regione non impone un metodo di best practice di RD a tutti i 15 Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) regionali con sanzioni a chi non raggiunge il 70/80% di RD in un certo tempo...
E poi un piano dei rifiuti speciali che manca, rifiuti speciali che alimentano sempre gli inceneritori dei rifiuti urbani (e viceversa, come quelli chiesti per Silea e Mogliano), e poi non ultimo un piano regionale dell'energia che manca, piano che è legato strattamente a quello dei rifiuti ed è richiesto dalla Valutazione Ambientale Strategica comunitaria.
ETC, etc, etc
Cordiali saluti
Gianluigi Salvador

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