giovedì, maggio 28, 2009

2^ lettera di diffida dei Comitati Riuniti per bloccare l'iter autorizzativo degli inceneritore di Silea e Bonisiolo.

    COMITATI RIUNITI RIFIUTI ZERO di TREVISO e VENEZIA

 e RETE AMBIENTE VENETO


-Al Presidente della Giunta regionale veneta, Giancarlo GALAN
-Al Vice Presidente della Giunta regionale veneta, Franco MANZATO  
-All’Assessore alle Politiche della Mobilità e Infrastrutture, Renato CHISSO
-All’assessore alle Politiche dell’Ambiente, Giancarlo CONTA
-All’Assessore alle Politiche Sanitarie, Sandro SANDRI 
- All’Assessore alle politiche di Bilancio, MariaLuisa COPPOLA
- All’Assessore alle politiche dei Flussi Migratori, Oscar DE BONA
- All’Assessore alle politiche dell’Istruzione,Elena DONAZZAN
- All’Assessore alle politiche dei Lavori Pubblici, Massimo GIORGIETTI
- All’Assessore alle Politiche per il Territorio, Renzo MARANGON
- All’Assessore alle Politiche dell’Innovazione, Vendemiano SARTOR
- All’Assessore delle Politiche degli Enti Locali, Flavio SILVESTRIN
- All’Assessore alle Politiche Sociali, Stefano VALDEGAMBERI
Palazzo Balbi – Dorsoduro 3901 -30121- Venezia

- Al Presidente della Corte dei Conti di Venezia, Tullio LAZZARO
Campo Sant’Angelo – San Marco 3538 – 30124 Venezia 


-Al Presidente della Commissione Regionale V.I.A., Ing. Silvano VERNIZZI
 Calle Priuli – Cannaregio, 99 – 30121 VENEZIA
  

Ai Signori componenti della Commissione Regionale V.I.A.
Avv. Paola Noemi FURLANIS, Vicepresidente, Calle Priuli – Cannaregio, 99 – 30121 VE
Dott.Andrea Drago, Direttore Generale ARPAV – via Matteotti, 27 – 35137 PD
Dott.Loris Tomiato, Direttore ARPAV Treviso – viale Trento e Trieste, 27/A – 31100 TV
Dott. Carlo Rapicavoli, Dir.Resp.Tutela Ambientale prov. TV – via Manin, 73 – 31100 TV
Dott. Gerry Boratto, via La Marmora, 48 – San Martino di Lupari PADOVA
Ing. Guido Cuzzolin, via S. Egidio, 3 VERONA
Arch.Ivan Favaretto, via Callunga, 19 – Salgareda TREVISO
Ing. Silvia Galli, via Ivrea, 1/3 PADOVA
Ing. Giampietro Cavagnin, via Spalti, 4 – VENEZIA-MESTRE
Ing.Prof. Antonio Mantovani, via Paruta, 35 PADOVA
Dott. Franco Secchieri, via D. Galliani, 82 ROVIGO
Dott. Filippo Tonero, via Villastorta, 2/12 – Portogruaro - VE
Ing. Riccardo Zoppellaro, via Sandro Pertini,15 – Villanova del Ghebbo ROVIGO

e, p. c - Al Presidente del Consiglio regionale veneto, Marino FINOZZI
-Ai Presidenti dei Gruppi consiliari:
  Remo SERNAGIOTTO, Forza Italia
  Giovanni GALLO, L’Ulivo - Partito Democratico Veneto
  Gianpaolo BOTTACIN, Liga Veneta – Lega Nord Padania
  Piergiorgio CORTELAZZO, Alleanza Nazionale
  Onorio DE BONI, Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro
  Marco ZABOTTI, Per il Veneto con Carraro
  Mariangelo FOGGIATO, Progetto Nordest
  Nereo LARONI, Partito Socialista Nuovo PSI
  Nicola ATALMI ,Partito dei Comunisti Italiani
  Pietrangelo PETTENÒ, Partito Rifondazione Comunista
  Damiano ROSSATO Italia dei Valori
  Gianfranco BETTIN,Verdi
  Carlo COVI, Partito Socialista Europeo- PSE o
  Raffaele GRAZIA, Partito Popolare Europeo
  Francesco PICCOLO, Gruppo Misto 
  Palazzo Ferro-Fini 30123- Venezia


e, p. c - Al Presidente della Provincia di Treviso Leonardo MURARO 
  Via Cesare Battisti, 30 - 31100 - Treviso

e, p. c - Al Presidente della Provincia di Venezia Davide ZOGGIA
  Ca’ Corner, S. Marco 2662 - 30124 Venezia

e, p. c - Al Sindaco del Comune di:
  BREDA di PIAVE (TV); CARBONERA (TV); CASALE sul SILE (TV); CASIER (TV); 
  ISTRANA ( TV); MARCON – (VE); PREGANZIOL (TV); QUARTO d’ALTIN (VE);  
  RONCADE (TV); SAN BIAGIO di CALLALTA (TV); SILEA (TV) ;  
e, p. c - Al Sindaco del Comune di TREVISO  
e, p. c - Al Sindaco del Comune di VENEZIA  
e, p. c - Al Commissario Prefettizio del Comune di MOGLIANO VENETO - (TV) 

OGGETTO: BLOCCO ITER AUTORIZZATIVO DEGLI INCENERITORI DI SILEA E MOGLIANO - DIFFIDA
   
  Nella seduta del 22 Febbraio 2007, con maggioranza rispettivamente di 26 “SI”, a 17 “NO” e 27 “SI”, a 16 “ NO”, sono state approvate dal Consiglio Regionale Veneto la Risoluzione N. 26 e la Mozione N. 24 che bloccavano l’iter autorizzativo degli impianti di incenerimento proposti da Unindustria Treviso.  
In particolare, la Mozione N. 24 “… esprime parere contrario alla realizzazione in località Silea e Bonisiolo di Mogliano Veneto, nella provincia di Treviso, degli inceneritori proposti da Unindustria” e “ impegna la Giunta regionale a dare parere contrario ad ogni autorizzazione nel merito dei progetti citati…” 
Valutiamo quindi con stupore ed apprensione che a 2 anni da dette votazioni la commissione VIA stia ancora esaminando la possibilità di calare sul territorio trevigiano i due impianti di incenerimento come se il Consiglio Regionale non si fosse chiarissimamente espresso per la definitiva chiusura di questo procedimento considerato anche che analogo parere negativo era stato espresso all’unanimità il giorno 20.12.2006 dal Consiglio Provinciale di Treviso, a cui hanno fatto seguito, sempre all’unanimità le determinazioni dell’Ente Parco del Fiume Sile in data 13.03.2007 e 17.12.2008. 
Precisiamo, inoltre, che la sopra citata Risoluzione N. 26, “impegna la Giunta regionale (…), in assenza (…) di un Piano regionale specifico per la dislocazione per il trattamento dei rifiuti speciali o industriali, a non concedere alcuna autorizzazione alla realizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione o incenerimento sia pubblici che privati” e pertanto in assenza di tale Piano, non solo devono essere archiviati i progetti presentati per Silea e Mogliano ma non possono nemmeno essere avviati procedimenti autorizzativi per qualsiasi altro progetto di incenerimento (o termovalorizzazione) di rifiuti speciali che qualunque soggetto ritenesse di presentare nella nostra Regione.



APPARE INVECE URGENTE,
come espresso nel dispositivo finale della sopra indicata Mozione N. 24, avviare fin da subito un articolato programma di lavoro, con il coinvolgimento degli Enti Locali, per definire un progetto lungimirante teso alla riduzione dei rifiuti, nonché definire politiche rivolte al mondo imprenditoriale orientate alla trasformazione e contenimento delle attività produttive eccessivamente improntate allo spreco, anche attraverso progetti educativi che promuovano stili di vita improntati alla sobrietà, al risparmio, al riciclo, al riuso.

Tutto ciò premesso
nel rispetto di quanto deliberato dal massimo organo legislativo regionale, dal Consiglio Provinciale di Treviso, dalle due delibere dell’Ente Parco del Fiume Sile e dai consigli comunali delle amministrazioni di Silea, Roncade, Casale sul Sile, Carbonera, Casier, Olmi di San Biagio, Quarto d’Altino e Marcon in rappresentanza di oltre 90.000 cittadini
 
i Comitati Riuniti Rifiuti Zero di Treviso e Venezia e Rete Ambiente Veneto

DIFFIDANO 
il Presidente e tutti i componenti della Giunta Regionale, in particolare gli Assessori all’Ambiente, alla Sanità e alla Valutazione Ambientale oltre al Presidente della Commissione VIA,
dal continuare l’istruttoria degli impianti di incenerimento
(o termovalorizzazione) di Silea e Mogliano, dando attuazione a quanto deliberato nella seduta del 22 febbraio 2007 anche al fine di evitare lo spreco di risorse e denaro pubblici per il quale viene interessata la Corte dei Conti .  

Distinti saluti,
per COMITATI RIUNITI di TREVISO e VENEZIA
  Marcella Corò
  Paolo Pittaluga  

  per RETE AMBIENTE VENETO 
  Michele Boato 
  Lucia Tamai



Treviso- Mestre 9 maggio 2009 
Rif.: info@ecoistituto.veneto.it tel/fax 041 935666
www.sommazero.blogspot.com  
Lucia cell. 320 2319451
Paolo cell. 333 2320203
Marcella: 041 4566019  

ENERGIE RINNOVABILI

  Dal Gazzettino di Venezia del 27.05.09

ENERGIE RINNOVABILI
Impianti
fotovoltaici
Marcon leader
in provincia
Mercoledì 27 Maggio 2009, 
(M.D.L.) Dopo Venezia, Marcon è il primo comune della provincia per numero e potenza degli impianti fotovoltaici domestici installati nel 2008.
  Il dato emerge dall’elaborazione dei dati del GSE (Gestore Servizi Elettrici) eseguita dall’ufficio scientifico di Legambiente sui comuni della provincia di Venezia. Marcon rappresenta, dunque, un’eccellenza dal punto di vista delle installazioni degli impianti fotovoltaici, che trasformano l’energia del sole, la più democratica e libera di tutte, in elettricità. Il risultato è stato raggiunto grazie alla sensibilità dimostrata dai cittadini nei confronti dei temi ambientali, alla quale ha sicuramente contribuito l’attività informativa svolta in passato dall’amministrazione comunale.
  Il Comune ha, infatti, svolto il ruolo di apripista installando, un paio d’anni fa, i primi due impianti: uno sul piazzale antistante lo stadio comunale e l’altro nel giardino della scuola primaria “Don Milani”.
  I due impianti producono circa un quarto dell’energia elettrica consumata complessivamente dalla scuola “Don Milani”, dal centro culturale “De Andrè”, dal centro civico “Aldo Moro” e da circa 200 punti luce dell’illuminazione pubblica.
  Ognuno dei due impianti è costituito da 6 pannelli fotovoltaici “a inseguimento”, cioè dotati di un sistema motorizzato che permette, attraverso la rotazione verticale ed orizzontale, di “inseguire” lo spostamento del sole nelle varie ore della giornata, garantendo l’esposizione ottimale ed il massimo sfruttamento dell’energia solare. Dal punto di vista ambientale i pannelli consentono di ridurre la produzione di anidride carbonica di 40 mila chilogrammi rispetto all’equivalente produzione di una centrale termoelettrica a carbone. La maggior parte degli impianti oggi installati a Marcon sono stati realizzati grazie al progetto pilota “Energia Comune”, avviato nel 2008 dai comuni di Marcon, Ceggia, Portogruaro, San Stino di Livenza e Torre di Mosto con la collaborazione tecnica di Legambiente e il patrocinio della Provincia di Venezia.
  Gli ottimi risultati ottenuti hanno fatto si che il progetto sia stato riproposto anche quest’anno con l’allargamento ai comuni di Quarto d’Altino, Casale sul Sile (TV) e Noventa di Piave.
  La scelta del fotovoltaico, è bene ricordarlo, consente l’abbattimento delle emissioni di CO2, la riduzione della dipendenza dalle fonti fossili e l’alternativa a scelte pericolose e antieconomiche, come potrebbe essere quella del nucleare. 

convocazione dei consigli comunali congiunti di Marcon, Quarto e Casale.

COMUNE DI MARCON
COMUNE DI CASALE SUL SILE
COMUNE DI QUARTO D’ALTINO

COMUNICATO STAMPA


Ieri sera (26 maggio) si è svolta la seduta congiunta dei Consigli comunali di Casale sul Sile, Marcon e Quarto d’Altino.
I CONSIGLI COMUNALI RIBADISCONO FERMA E ASSOLUTA CONTRARIETA’ AGLI INCENERITORI DI SILEA E MOGLIANO
Approvato all’unanimità un ordine del giorno che illustra le motivazioni dell’opposizione al progetto presentato da Unindustria.

«Ribadire in ogni sede la ferma e assoluta contrarietà alla costruzione di due inceneritori a Bonisiolo di Mogliano Veneto e Silea; proseguire uniti nell’impegno in difesa dei propri cittadini e territori».
E’ l’impegno espresso, all’unanimità, dai Consigli comunali di Casale sul Sile, Marcon e Quarto d’Altino, che ieri sera (26 maggio), si sono riuniti al palazzetto dello sport di Marcon per una seduta congiunta nel corso della quale sono state esaminate le ricadute sul territorio del progetto di “Sistema di termovalorizzazione alimentato con rifiuti speciali non pericolosi” presentato da Unindustria, attraverso la propria società “Iniziative Ambientali srl”.
Nel corso del dibattito, al quale hanno assistito alcune centinaia di cittadini provenienti dai tre comuni, i sindaci Bruna Battaglion (Casale), Pier Antonio Tomasi (Marcon) e Loredano Marcassa (Quarto), gli assessori all’Ambiente Renzo Ganzerla (Casale), Mauro Scroccaro (Marcon) Enrico Nacca (Quarto) ed i numerosi consiglieri di maggioranza e minoranza intervenuti, hanno illustrato le ragioni dell’opposizione agli impianti, ribadendo la richiesta alla Regione Veneto ed in particolare alla Commissione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) di essere coinvolti a pieno titolo in tutte le fasi di esame dei progetti. A tale scopo i tre comuni si sono impegnati a promuovere la costituzione di una commissione composta dai sindaci, assessori e rappresentanti dei consigli comunali di tutti i comuni interessati, dalle province di Treviso e Venezia e dall’Ente Parco del Sile.
Al termine della seduta è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno nel quale sono illustrate in maniera molto articolata le ragioni su cui è fondata l’opposizione dei tre comuni al progetto di Unindustria.
Tra i principali motivi di contrarietà i Consigli comunali indicano l’assenza di un piano regionale per i rifiuti speciali, ma anche il fatto che gli impianti di Bonisiolo e Silea verrebbero collocati in aree che non sono destinate ad attività industriali, già soggette all’impatto di grandi infrastrutture, situate a ridosso di centri abitati e aree d’interesse ambientale, ad iniziare dal Parco del Sile. Altre considerazioni negative scaturiscono dal fatto che la potenzialità dei due impianti è ben maggiore di quella necessaria per smaltire i rifiuti speciali prodotti dalle industrie del Veneto.
I tre comuni hanno inoltre ribadito l’adesione al principio delle “6R” dell’obiettivo “Rifiuti Zero”: Responsabilità, Risparmio Energetico, Riuso, Riciclo, Raccolta differenziata, Ricerca di nuovi metodi di smaltimento e produzione di energia.

Marcon, 27 maggio 2009.

INCONTRO PUBBLICO

 

COMITATI RIUNITI RIFIUTI ZERO di TREVISO e VENEZIA

e Rete Ambiente Veneto
con il patrocinio del Comune di Casier 
invitano  
 CITTADINI, AMMINISTRATORI, CANDIDATI ed IMPRENDITORI 
al pubblico incontro:
POSSO VIVERE SENZA DI TE ?
ambiente, territorio, salute, inceneritori
GIOVEDI’ 28 MAGGIO 2009 
ad ore 21 
presso la Sala Consigliare del Comune di Casier
-Via Archimede - a Dosson di Casier – Treviso 
ne parliamo con :
dott. FRANCESCO CAVASIN
Presidente Associazione Medici per l’Ambiente di Treviso
Vivere sani in un ambiente malato:
UNA INCREDIBILE ILLUSIONE

MICHELE BOATO 
Economista ambientale, Direttore Ecoistituto del Veneto
Una gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti:
VERSO RIFIUTI ZERO PER NON INCENERIRE IL FUTURO

Coordina l’incontro Lucia Tamai dei  
Comitati Riuniti “RIFIUTI ZERO” di Treviso e Venezia.
Cell. 320 2319451
Per info: info@ecoistituto.veneto.it www.sommazero.blogspot,com

giovedì, marzo 05, 2009

Una bella notizia...altro che inceneritori!!

Anche se abbiamo ancora la minaccia che ci costruiscano 2 inceneritori qualcosa sta cambiando. Le amministrazioni stanno incominciando a guardarsi attorno e capire che esiste di meglio degli inceneritori.
Penso che il cambiamento scelto dall'aministrazione romana possa essere un passo avanti per tutti quelli che si stanno battendo per un ciclo dei rifiuti davvero efficiente.
La sig. ra Carla Poli  (Centro riciclo di Vedelago), di rientro da Roma
è entusiasta perchè la Provincia di Roma ha deliberato l' adozione del suo
metodo , destinando 28 milioni a euro alla costruzione di impianti di recupero/riciclaggio.
Anche le due lauree che ci sono state date alla Sapienza nei giorni scorsi, con la Poli
come relatrice hanno destato enorme interesse.Tutti coloro che
perseverano sulla strada degli inceneritori dovranno sapere che i cittadini
presenteranno il conto, perchè scegliere la strada della SICURA NOCIVITA'
quando può essere evitata NON PUO' ESSERE PERDONATO A NESSUNO!
Penso che il cambiamento scelto dall'aministrazione romana possa essere un passo avanti per tutti quelli che si stanno battendo per un ciclo dei rifiuti davvero efficiente. (Lucia Tamai)

lunedì, gennaio 26, 2009

PROSSIMO APPUNTAMENTO

Comitati Riuniti Rifiuti Zero di Treviso e Venezia
e Rete Ambiente Veneto
con l’adesione dell’Ass.ne per la Decrescita Sostenibile di Treviso

Vi invitano all'incontro del 14 febbraio sul tema:

Una gestione sostenibile del ciclo
dei rifiuti industriali ed urbani
PER NON INCENERIRE IL FUTURO


giovedì, gennaio 22, 2009

L’ INTELLIGENZA INQUINATA

la stragrande maggioranza degli italiani non si è accorta che mentre si disquisiva su grembiulini, guinzaglio al cane e voti in pagella, l’attuale governo, senza -sia chiaro- incontrare la benché minima opposizione, ha dato il via libera alla privatizzazione dell’acqua con l’articolo 23 bis del decreto legge 133/2008. Ciò significa che è stato sancito per legge che nel nostro paese l’acqua non è più un bene pubblico, ma una merce e che la gestione dei servizi idrici può quindi essere affidata a imprese/società pubbliche, miste, ma anche totalmente private, ad es. alle stesse multinazionali che controllano il mercato delle acque minerali. Da anni voci coraggiose, come quella di padre Alex Zanotelli, sostengono che la privatizzazione dell’acqua a livello mondiale causerà milioni di morte per sete nei paesi più poveri ed è l’acqua, ancor più del petrolio, l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. 
Comunque in Italia gli effetti della privatizzazione si erano già visti: 
• in Toscana mentre il Comune di Arezzo primo in Italia a privatizzare il servizio idrico sta discutendo del ritorno ad una sua totale gestione pubblica, la “Publiacqua s.p.a.” ha aumentato il prezzo a carico dei cittadini, in seguito della riduzione dei consumi, al fine di mantenere lo stesso profitto
• nel Lazio “Acqualatina” (controllata da Veolia multinazionale francese) ha aumentato le tariffe del 300% e a chi protestava sono stati staccati i contatori… 
Ma l’esproprio di Beni Comuni non si è limitato all’ acqua, il 30 dicembre nel silenzio politico delle festività e grazie alla complicità di tutte le forze politiche, presenti e non, in Parlamento, con la legge n. 210 del 30 dicembre 2008 (http://www.parlamento.it/parlam/leggi/08210l.htm)
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.2 del 3 gennaio 2009, sono stati riconfermati i vergognosi CIP6 agli inceneritori, con una spesa per i contribuenti valutabile in due miliardi di Euro l’anno. 
Nel dl 172 all’articolo 9 (incentivi per la realizzazione degli inceneritori) vengono infatti confermati gli incentivi (“Cip6”) all’incenerimento per la parte non biodegradabile dei rifiuti e per le cosiddette “fonti assimilate”. Gli incentivi Cip6 vengono concessi a tutti gli impianti in costruzione o entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2008. Vengono altresì confermati, in aggiunta, per una quota pari al 51%, gli incentivi sotto forma di “Certificati Verdi” a tutte le forme d’incenerimento (sia rifiuti tal quali, sia residui da raccolta differenziata che per il cosiddetto “combustibile da rifiuti”). Questo sia che si tratti di rifiuti non biodegradabili che biodegradabili. Anche questo nel più assordante silenzio dei media e nel più ampio e trasversale consenso di tutte le forze politiche.
Sarebbe utile che qualcuno ricordasse agli amministratori e ai politici che la comunità europea ha quantificato in modo molto preciso i costi dei danni all’ambiente ed alla salute derivanti da una qualunque fonte emissiva (costi esternalizzati http://www.externe.info/). Tali costi andrebbero pertanto sempre tenuti in considerazione per ogni insediamento produttivo/industriale. Aanche se questi "costi" in Europa sono – al momento - valutati da 3 a 5 volte meno che negli USA, è importante che finalmente si riconosca – nei fatti - che una centrale elettrica, una discarica, un inceneritore, un cementificio, ecc. provocano danni, che hanno oltre ad un costo in termine di sofferenza, anche costi economici ben quantificabili.
Ecco alcuni esempi del macabro "tariffario":
• Cancro (mortale o no): 2 milioni di 
• Morte prematura: 1 milione di €
• Valore di un anno di vita perso: 50mila euro 
• 1 punto di quoziente intellettivo perso ( a causa del mercurio ): 10 mila €
A titolo di esemplificazione ricordo che lo studio di Coriano aveva evidenziato, fra le donne residenti almeno 5 anni nel raggio di 3.5 km dagli inceneritori, un eccesso di morti stimabile in oltre un centinaio di casi: i conti sono presto fatti, oltre 200 milioni di Euro, ma qual’è il prezzo in termini di sofferenza e lutto per un familiare deceduto per un cancro evitabile? Chi potrà mai risarcirli?
Sempre a titolo esemplificativo ancora più recentemente http://wmr.sagepub.com/cgi/content/abstract/26/2/147 sono stati calcolati i danni economici che la combustione dei rifiuti arreca alla salute delle popolazioni: questi costi variano da 4 a 21 Euro per ogni tonnellata di rifiuti combusta, a seconda che ci sia recupero o meno di energia e dell’ efficienza di tale recupero; quindi, ovviamente, i danni arrivano anche con i tanto decantati impianti a recupero energetico.
Si può facilmente calcolare che un inceneritore da 120.000 tonnellate comporterà, ogni anno, danni variabili da 480.000 a 2.520.000 Euro!
Che senso ha, in un momento di crisi economica così grave, in cui tutti noi paghiamo le conseguenze di una finanza mondiale che ha mostrato il suo vero volto bancarottiere, orientato solo alla ricerca illimitata di profitto, perseguire in scelte che comportano costi tanto intollerabil per le popolazioni? Come è possibile che anche quando esistono soluzioni semplici e concrete ai problemi mai, o quasi mai, esse vengano accolte? Incentivare il risparmio di energia, di acqua e di risorse in generale, puntare non sul carbone ma su fonti realmente rinnovabili quali solare ed eolico, riciclare e recuperare i rifiuti e non bruciarli, porterebbe certo meno profitti a multiutility, lobbies e multinazionali, ma certamente più salute e benessere a tutti noi. Comincio a pensare che il genere umano, in particolare chi ci governa, risenta dei gravi danni alle funzioni intellettive che l’inquinamento, specie da Piombo e Mercurio, provoca. 
Suggerisco di stabilire dei nuovi "limiti di legge": richiedere l’analisi del quoziente intellettivo non solo agli amministratori e ai politici che perseverano in scelte scellerate, ma anche a chi continua a votarli

Cordiali saluti

Dott.ssa Patrizia Gentilini
Medico Oncologo ed Ematologo
Forlì 18 gennaio 2009

mercoledì, gennaio 14, 2009

Unindustria ed Arpav facciano il loro dovere invece di pubblicizzare gli inceneritori.

Unindustria dovrebbe pensare a una drastica riduzione dei rifiuti
speciali e per questo dovrebbero impegnare le energie e risorse per
l'acquisizione di tecnologie innovative che portino ad un riciclaggio
dei materiali prodotti e ad una riduzione dei rifiuti. Mentre ci
sembra evidente che Unindustria con i suoi inceneritori vuole fare un
business trasformando la Provincia di Treviso in un distretto dei
rifiuti.
Il semplice cittadino, da anni , è chiamato al senso di
responsabilità nella riduzione dei rifiuti e nella pratica quotidiana
della differenziata spinta, ragion per cui pensiamo che anche le
nostre industrie dovrebbero garantire una maggior attenzione nella
produzione di rifiuti.
Al momento non c'è nessun studio dell'Arpav che ipotizzi una
preoccupante situazione di smaltimento rifiuti per il 2011, esiste un
rapporto annuale sull'andamento dei rifiuti ordinari e speciali, ma
dal quale non si denotano scenari tragici per la nostra regione.
Quindi il continuo terrorismo psicologico innescato da Unindustria
Treviso, coadiuvato dalle dichiarazioni di Drago sulla stampa, non
aiutano sicuramente a pianificare, serenamente, un Piano rifiuti
speciali per il Veneto.
E' altrettanto anomalo che Unindustria continui a dettare l'agenda
programmatica in tema di rifiuti speciali per la Regione Veneto,
quando il consiglio regionale nel 2007 ha approvato una risoluzione
che impegna la Giunta a non concedere alcuna autorizzazione alla
realizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione o
incenerimento sia pubblici che privati e a predisporre un Piano per lo
smaltimento dei rifiuti speciali ed industriali con delle chiare
indicazioni.
In tutto questo non si capisce il ruolo del Direttore del Arpav, che
ricordiamo è un'agenzia regionale per la prevenzione e la protezione
dell' ambiente e quindi deputata alla vigilanza e al controllo
ambientale.
La pianificazione dello smaltimento dei rifiuti è di competenza della
regione Veneto, e quindi non capiamo le continue uscite sulla stampa
del dott. Drago in contrasto, tra l'altro, con le recenti
dichiarazioni dell' assessore Conta e di Galan che non hanno mai
parlato di emergenza rifiuti in Veneto.

Nicola Atalmi - Consigliere Regionale Comunisti italiani -

Venezia 13 genn.2009